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L'arte diventa high tech con le ricostruzioni virtuali

di sofia 23 aprile 2008

Villa di Livia ricostruita virtualmente

L’innovazione tecnologica entra a pieno titolo nell’arte, aiutandola a valorizzare il suo già cospicuo patrimonio. Il binomio arte ed high tech risulta così vincente. Una delle applicazioni migliori delle tecnologie multimediali è quella dell’ambiente simulato. Osservare l’opera e ricostruirla virtualmente permette di non arrecare nessun tipo di danno ad un patrimonio artistico fragile e di vedere ed apprezzare complessi monumentali di cui ormai rimango solo alcune spoglie.

Un esempio funzionale di archeologia cibernetica è quella che si può ammirare al museo virtuale della via Flaminia Antica a Roma. Il museo, il primo virtuale archeologico multi-utente in Europa, ha sede permanente in una sala del Museo Nazionale Romano alle terme di Diocleziano. Qui è possibile calpestare il basolato, la pavimentazione stradale degli antichi romani, della via consolare che collegava Roma a Rimini, tale e quale a com’era all’epoca augustea. La via è stata ricostruita con tecnologia digitale dall’Istituto di Tecnologie applicate ai beni culturali dopo una metodica ricerca durata due anni tra reperti, fonti letterarie e iconografiche.

Al Museo delle Terme di Diocleziano sono poi sistemate quattro postazioni interattive, da cui, altrettanti visitatori, possono muovere i rispettivi avatar all’interno della ricostruzione virtuale della magnifica Villa di Livia. Si può camminare tra vestiboli e giardini accompagnati, nientemeno, che dalla stessa padrona di casa ed incontrare durante questa passeggiata i protagonisti dell’epoca, come il giardiniere e il pittore della dimora di Livia, un soldato di Augusto o addirittura l’imperatore ‘in persona’.

Ad Urbino, invece, al Palazzo Ducale ci si può immergere nel rinascimento marchigiano. Grazie a complesse simulazioni digitali si possono sfogliare i manoscritti della biblioteca di Federico da Montefeltro ed ammirare gli affreschi Uomini d’Armi eseguiti da Giovanni Boccati nel XV secolo e non più esistenti. Questi preziosi affreschi sono stati ricostruiti con i risultati delle analisi compiute in occasione dell’ultimo restauro.

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